Un acquerello di John Ruskin, del 1872, rappresenta un particolare della facciata sud-ovest del Battistero di San Giovanni di Firenze con una precisione assoluta. Forme, proporzioni, prospettiva, colori, tutto è perfetto, e sono riprodotti con estrema fedeltà anche i particolari più minuti: le connessioni dei marmi, le sbrecciature delle cornici, i tasselli delle lastre del rivestimento.
Questa perfezione mi incuriosì. Avevo una fotografia della finestra, la ingrandii e la confrontai l’acquerello: coincidenza perfetta. Ruskin dunque aveva utilizzato una camera ottica portatile, aveva ‘fotografato’ l’immagine su un foglio, ripassato i contorni e poi l’aveva colorata.
Le camere ottiche sono state utilizzate da pittori come Canaletto, Bellotto, Guardi, lo stesso Vermeer. Ruskin è dunque in buona compagnia, ma si differenzia perché non era un pittore professionista, e creava queste sue opere per passione. La passione di rappresentare con la massima fedeltà ciò che amava, non l’ambizione di dimostrare bravura, e poi comunque certi dipinti bisogna saperli fare, anche se ci si aiuta con degli strumenti.
Fatta qualche sommaria ricerca, non ho trovato notizia di verifiche simili fatti su altre opere di Ruskin, ma forse qualche studioso potrà approfondire l’argomento e farci capire meglio come operava. Però grazie al suo scrupolo possiamo oggi fare una riflessione: l’acquerello documenta in modo molto attendibile lo stato del monumento nel 1872, quando era vecchio di quattordici secoli, mentre la fotografia, scattata prima della pulizia delle facciate fatta nel 2014, documenta lo sporco accumulato in un secolo e mezzo. Ruskin ci permette dunque di meditare non solo sul degrado dei monumenti ma anche sull’inquinamento del pianeta.
Probabilmente la camera ottica usata da Ruskin doveva essere di questo tipo: leggera, smontabile e… a prova di curiosi. Per questo è verosimile che un aiutante tenesse alla larga i ragazzini e gli importuni, e sorvegliasse quando Ruskin faceva una pausa.
Ruskin 1872
Battistero di San Giovanni a Firenze: Studio del comparto di destra del registro superiore nella facciata di sud-ovest
Acquerello e grafite su carta – 52 x 34.6 cm.
L’opera di Ruskin fa parte di una serie di acquerelli e disegni fatti nell’occasione di uno dei suoi viaggi in Toscana nel 1872.
Credito: The Victorian Web
Ashmolean Museum, University of Oxford
https://victorianweb.org/index.html
Immagine per fini didattici e di comunicazione.
Foto 2013
La foto è stata scattata prima della pulizia delle facciate degli anni 2014-2016. Il confronto con l’opera di Ruskin permette di individuare le parti rimaste originali e quelle che sono state sostituite, probabilmente nei restauri del 1939-42.