Dunque: il Comune di Firenze decide di adeguare il vecchio stadio di Pier Luigi Nervi, capolavoro dell’architettura del Novecento, e indice un concorso che è vinto dallo studio Arup. Per realizzare il progetto vincitore sarà però necessario allestire un cantiere che occuperà tutto lo stadio per due anni, salvo imprevisti; così in questi due anni la squadra di calcio cittadina, la Fiorentina, dovrà giocare in un’altra sede campionati e coppe.
Si possono immaginare i problemi che da questa situazione deriveranno per gli addetti, gli atleti, il pubblico, per non dire delle spese dirette o indirette che seguiranno, dei problemi logistici, sportivi, amministrativi, dell’allungamento dei tempi, dei mancati incassi. E anche della difficoltà di trovare una sede idonea, per cui il Comune sta pensando di creare o adattare un altro stadio temporaneo, con una spesa che sarà a carico delle finanze pubbliche: aspetto difficile da accettare per chi paga le tasse quando la proprietà della Fiorentina si era a suo tempo offerta di costruire uno stadio nuovo con fondi propri. Ma l’occasione fu lasciata cadere, non è ben chiaro perché.
Si poteva evitare il disastro?
Almeno per quanto riguarda il cantiere sì, se nel bando di concorso fossero state scritte poche, chiare parole come:
“Sarà elemento preferenziale nella valutazione dei progetti la dimostrazione che la realizzazione dell’opera è possibile con attività di cantiere che non impediranno la continuità di utilizzo dell’impianto, minimizzando i tempi di esecuzione e i disagi per gli utenti, e ottimizzando l’utilizzo sportivo e la capienza.”
Senza porre nessuna limitazione alla libertà creativa dei concorrenti, dunque, si sarebbero evitati molti problemi e spese. Ma quelle poche parole non sono state scritte.
Ahi ahi ahi.
Viste del progetto Arup per il concorso di rinnovamento dello stadio di Pier Luigi Nervi a Firenze.
Sotto: esempio di un progetto per la copertura dello stadio di Nervi realizzabile con cantieri parziali (tesi di laurea di Francesca Mirri e Letizia Di Marzo, 2002).