Capita un giorno di dover fare un sopralluogo a un appartamento in una defilata stradina della città vecchia.
Vado, suono il campanello, ma non risponde nessuno. Mi metto ad aspettare pazientemente sul portone; prima o poi mi apriranno. Ogni tanto guardo in su e riprovo. L’attesa si prolunga, e intanto noto che i rari passanti, gente del vicinato, mi danno occhiate inquisitorie e un po’ severe. Almeno così mi pare.
Che c’è, che ho? Mi guardo addosso, ma sono a posto, non ho niente di strano.
Poi, quando alfine mi aprono e posso salire, capisco. Non doveva essere una novità per quella signora avere uomini che aspettavano di salire da lei.

In un altro caso invece l’attesa si prolungò.

In un vecchio condominio del centro antico un giorno l’acqua delle fosse biologiche fuoriesce e allaga le cantine. Si fa la vuotatura e tutto sembra risolto, ma di lì a poco il problema si ripresenta. Altri accertamenti, e alla fine un muratore trova la causa: lo scarico è ostruito da un solido conglomerato di… spaghetti.
Sconcerto generale: chi butta tanti spaghetti nel wc?
L’amministratore fissa per i sopralluoghi; in un appartamento, però, di proprietà di un agiato professionista, non si fa trovare nessuno. Un paio di altri flop, poi alla fine qualcuno apre: è un uomo di mezza età, in canottiera, tarchiato, barba ispida, pelato, pancetta…. Ma appena intravisto l’interno, il geometra del condominio, accennando a un passo indietro sul pianerottolo, sussurra (non erano ancora tempi di Covid):
– Io non entro, non voglio prendermi l’aids.
Poi tutti eroicamente entrano nell’appartamento. O meglio negli appartamenti, perché ogni stanza è indipendente: ci sono letto, armadio, tavolino, fornello, lavandino, wc, bidet, tv, toeletta, e poi qua e là si vedono vestiti fantasiosi, scarpe dai tacchi altissimi, parrucche. Dappertutto tracce di esistenze squallide, miserevoli.
È evidente il tipo di attività degli inquilini: ognuno – ognuna? – esercita in una delle stanze che il rispettabile proprietario ha adattato a mini alloggio.
Percependo sicuramente affitti remunerativi.